Thursday, May 24, 2007

15 anni dopo


A quindici anni dalla strage di Capaci lo Stato italiano si ritrova con 25 parlamentari condannati per mafia in via definitiva. È così che ieri, durante la manifestazione in memoria di Falcone, un ragazzo di 19 anni affronta il ministro dell’Interno Amato. “Ogni 23 maggio – dice Francesco – voi politici venite qui e vi riempite la bocca di antimafia, ma in Parlamento ci sono 25 condannati in via definitiva, criminali che fanno le leggi”. Guardando il ritratto di Falcone e Borsellino continua: “La vera antimafia l’hanno fatta loro con il sangue, glielo dica a Roma che qui c’è la mafia, la invito a venire allo Zen, ma senza scorta, e se volete fare l’antimafia fatela non dico con il sangue ma almeno con il cuore…e con le palle”. La rabbia del giovane maturando, condivisa dai suoi coetanei preoccupati di difendere il loro futuro, trova presto risposta. Amato, con animo paterno difende i 25 parlamentari affermando che in fondo “hanno diritto ad una piena riabilitazione”. Ma proprio in Parlamento mi chiedo io?
Proprio l’altro giorno una amica dell’università, oltre a raccontarmi come in alcune zone ci fosse un numero di banche superiore alla reale necessità e come delle famiglie si fossero improvvisamente arricchite, mi spiegava quanto endemica e radicata nelle istituzioni fosse la realtà della mafia di oggi. Certo, non è difficile crederci dato che un importante uomo politico, presente nella scena politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo con la carica di primo ministro per ben sette volte, sia stato accusato dalla sentenza di appello, di aver “commesso il reato di partecipazione all'associazione per delinquere” (Cosa Nostra). Purtroppo o per fortuna il reato si è però «estinto per prescrizione». Estinzione per prescrizione, "sembra quasi poesia" canterebbero Timon e Pumba! Un altro uomo politico italiano, indagato per associazione mafiosa, invece di andare a Palermo ha preferito recarsi ad Atene a gustarsi la vittoria della sua squadra di calcio in un campionato internazionale. Che paese curioso il nostro.

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