
Nato a Piacenza nel 1909 da una nobile famiglia piemontese, Guillet si diplomò all'Accademia Militare di Modena e nel 1935 partecipa con un gruppo di cavalieri libici beduini, gli spahis, alla conquista dell'Etiopia. E dato che non riusciva a comunicare con il suo esercito studiò l’arabo nelle medrese insieme ai bambini.
Dopo aver organizzato a Tripoli la visita di Mussolini, nel 1937 partecipa volontariamente alla Guerra di Spagna, dove gli sarà conferita una medaglia da Franco.
Nel 1938, promosso tenente dei “Cavalieri del Monferrato”, è inviato in Eritrea dove, dopo aver conosciuto Khadija, sotto comando del duca Amedeo d’Aosta forma il “Gruppo Bande a Cavallo dell'Amhara” composto da circa 1500 soldati di varie etnie del Corno d’Africa, col quale si distinse per alcune eroiche vittorie. Tra tutte quella più importante è forse quella del gennaio 1941, quando, a Cherù, il gruppo di Guillet caricò un esercito di carri armati inglesi armati di sole spade, pistole e bombe a mano.
Dopo aver organizzato a Tripoli la visita di Mussolini, nel 1937 partecipa volontariamente alla Guerra di Spagna, dove gli sarà conferita una medaglia da Franco.
Nel 1938, promosso tenente dei “Cavalieri del Monferrato”, è inviato in Eritrea dove, dopo aver conosciuto Khadija, sotto comando del duca Amedeo d’Aosta forma il “Gruppo Bande a Cavallo dell'Amhara” composto da circa 1500 soldati di varie etnie del Corno d’Africa, col quale si distinse per alcune eroiche vittorie. Tra tutte quella più importante è forse quella del gennaio 1941, quando, a Cherù, il gruppo di Guillet caricò un esercito di carri armati inglesi armati di sole spade, pistole e bombe a mano.
Due anni dopo, a causa dell’avvicinarsi degli inglesi, e per le ferite e le febbri malariche contratte, il “tenente diavolo”, com’era stato soprannominato, è costretto alla fuga in Yemen. Gettato a mare durante il passaggio in Yemen si ritrovò a vagare nel deserto yemenita, dove fu salvato da un pastore da morte certa. Grazie alla fortuna, che non gli mancò mai, venne accolto dall’imam locale, il quale lo difese e lo nascose dagli inglesi sotto il nome di Ahmed ‘Abdallah, offrendogli persino il posto di istruttore delle guardie a cavallo dell'Imam.
Appena arrivato in Italia, imbarcandosi in incongnito su una nave della croce rossa che rimpatriava i feriti italiani, e contro la volontà della famiglia reale yemenita, Guillet chiede sovvenzioni e uomini per continuare la battaglia nel Corno d'Africa e raggiungere il suo esercito. Ma i tempi sono cambiati e gli inglesi non sono più dei nemici. Guillet se ne fa un ragione ed inizia la carriera nei servizi segreti, allora chiamati “Servizio Informazioni Militari”.
Nel 1943 sposa la cugina Beatrice, dalla quale ha due figli: Paolo e Alfredo. Dopo la sconfitta della monarchia e la vittoria della Repubblica nel Referendum del 1946, Guillet entra nel corpo diplomatico, dove rappresenterà l’Italia in Egitto, Yemen, Giordania, Marocco sino a raggiungere il grado di ambasciatore in India.
Appena arrivato in Italia, imbarcandosi in incongnito su una nave della croce rossa che rimpatriava i feriti italiani, e contro la volontà della famiglia reale yemenita, Guillet chiede sovvenzioni e uomini per continuare la battaglia nel Corno d'Africa e raggiungere il suo esercito. Ma i tempi sono cambiati e gli inglesi non sono più dei nemici. Guillet se ne fa un ragione ed inizia la carriera nei servizi segreti, allora chiamati “Servizio Informazioni Militari”.
Nel 1943 sposa la cugina Beatrice, dalla quale ha due figli: Paolo e Alfredo. Dopo la sconfitta della monarchia e la vittoria della Repubblica nel Referendum del 1946, Guillet entra nel corpo diplomatico, dove rappresenterà l’Italia in Egitto, Yemen, Giordania, Marocco sino a raggiungere il grado di ambasciatore in India.
Il 4 novembre del 2000 il presidente Ciampi nomina Amedeo Guillet Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Militare d'Italia. E nel 2001 l’ex ambasciatore in pensione decide di visitare di nuovo l’Eritrea, dove incontra Khadija, la donna che gli fu vicino durante le battaglie, e lo Yemen, dove incontra Sayed Ibrahim al Yamani, l’uomo che cinquant’anni prima gli aveva salvato la vita e lo aveva accolto in casa sua. L’anziano pastore yemenita, dispiaciuto di non potergli offrire l’acqua fresca in quanto le pareti del suo pozzo erano cedute, purtroppo non si ricordava di quell’uomo italiano, ma gli raccontò la storia che racconta a tutti i suoi ospiti: quella di quando aveva salvato la vita a un arabo moribondo che vagava nel deserto. Guillet decide di non rivelargli la sua vera identità e gli dice solo: “Un giorno questa persona ritornerà e ti saprà ripagare in qualche modo”. La mattina dopo Guillet paga alcuni operai che sistemarono il pozzo al pastore.
Oggi Amedeo Guillet ha 98 anni e vive in Irlanda. Personalmente credo sia un uomo da ammirare in quanto, sebbene abbia partecipato a numerose battaglie in nome di Mussolini, (egli non era fascista, si trattava di ubbidienza alla casa Savoia) si distinse per il modo gentile con cui trattò le popolazioni locali, affermando di aver imparato molto da esse.
Oggi Amedeo Guillet ha 98 anni e vive in Irlanda. Personalmente credo sia un uomo da ammirare in quanto, sebbene abbia partecipato a numerose battaglie in nome di Mussolini, (egli non era fascista, si trattava di ubbidienza alla casa Savoia) si distinse per il modo gentile con cui trattò le popolazioni locali, affermando di aver imparato molto da esse.
“A Brindisi (Guillet), incontrò a una mensa alleata due degli ufficiali britannici che gli avevano dato la caccia in Eritrea. "Che fortuna non avervi incontrato allora!" dissero cavallerescamente alzando il bicchiere alla sua salute. "Che fortuna per voi, forse. Che disgrazia per me, di certo!" rispose con amarezza il Tenente Colonnello Guillet”.
Indro Montanelli, Gli incontri
Su Amedeo Guillet è uscita una biografia scritta da SEGRE, e una da ‘O KELLY, tradotta anche IN INGLESE. Entro la fine di quest’anno è invece prevista l’uscita di un film, con la regia di Edoardo Winspeare.
FOTO: La copertina della biografia in lingua inglese di Guillet, scritta da Sebastian 'O Kelly, che raffigura in primo piano la bellissima Khadija.
Su Amedeo Guillet è uscita una biografia scritta da SEGRE, e una da ‘O KELLY, tradotta anche IN INGLESE. Entro la fine di quest’anno è invece prevista l’uscita di un film, con la regia di Edoardo Winspeare.
FOTO: La copertina della biografia in lingua inglese di Guillet, scritta da Sebastian 'O Kelly, che raffigura in primo piano la bellissima Khadija.
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