Tuesday, July 17, 2007

DIO NON È GRANDE

È uscito il nuovo libro di Christopher Hitchens: “Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa”, ed. Einaudi, Torino, 2007, pp. 276, 14,50 €.

Un atto di accusa contro la religione in tutte le sue manifestazioni, un duro pamphlet in difesa della ragione e del laicismo firmato da uno dei grandi nomi del giornalismo di opinione internazionale.

«La fede religiosa è inestirpabile, appunto perché siamo creature ancora in evoluzione. Non si estinguerà mai, o almeno non si estinguerà finché non vinceremo la paura della morte, del buio, dell'ignoranza e degli altri».
Questa la tesi da cui parte Dio non è grande. Muovendosi tra l'analisi dei testi di fondazione delle grandi religioni (Bibbia e Corano sopra tutti) e la riflessione sull'attualità politica e sullo scontro di civiltà in atto, Hitchens costruisce un implacabile atto di accusa contro le follie cui l'uomo si abbandona nel nome di una fede: oscurantismo, superstizione, intolleranza, senso di colpa, terrore verso la sessualità, anti-secolarismo. Contro questi non-valori, e memore della grande tradizione laica anglosassone, Hitchens reclama un ritorno alle idee dell'illuminismo, intessendo un elogio arguto e a tratti commovente della ragione umana. Un grande saggio che senza mai rinunciare alle armi dell'ironia e del paradosso, costringe faziosamente il lettore a schierarsi.

«Sono un ateo. Non sono neutrale rispetto alla religione, le sono ostile. Penso che essa sia un male, non solo una falsità. E non mi riferisco solo alla religione organizzata, ma al pensiero religioso in sé e per sé»
Christopher Hitchens, intervista al Free Inquiry, 1996

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