Sunday, September 21, 2008

POWER WAR IN THE HEART OF THE ANDES

Guerra di potere nel cuore delle Ande

La Bolivia sta vivendo una delle più gravi crisi della sua storia a causa dei dissensi politici in parte dovuti alla profonda differenza economica che divide il Paese lungo l’asse est-ovest. Infatti, se da un lato le regioni orientali (Pando, Santa Cruz, Tarija e Beni) godono della ricchezza economica prodotta dai giacimenti di idrocarburi, dall’altro le regioni occidentali (La Paz, Oruro e Potosì), legate al governo centrale di Morales, sono rimaste a un’umile produzione agricola.

Se nella storia del Paese non si è mai riscontrata una crisi simile, in quanto i governi succedutisi erano frutto del potere dei ricchi bianchi delle regioni orientali, ora che al Palacio Quemado risiede un ex sindacalista indigeno, la situazione ora è cambiata. Se i passati governi reprimevano con le armi e con la forza le manifestazioni degli indigeni e dei contadini (guerra dell’acqua 2000, e del gas 2005), ora che sono all’opposizione, i figli del dinamismo economico si oppongono al potere di Evo Morales con iniziative violente e golpiste (blocco delle vie di comunicazione, occupazione dei palazzi pubblici e degli aeroporti).

Infatti, da quando Morales è stato eletto presidente, nel gennaio 2006, primo capo di Stato indigeno in un Paese a maggioranza indigena, ha avviato un progetto di una nuova Costituzione che consentirebbe a tutto il Paese di godere della ricchezza economica delle regioni orientali. Da parte loro i governatori di queste zone, che rivendicano una maggiore rilevanza in materia fiscale e nell’amministrazione dei proventi di idrocarburi, hanno cercato di proclamarsi autonomi dal governo di La Paz attraverso referendum illegali.

Alla base delle violenze di questi giorni c’è quindi la lotta intestina tra due centri di potere, che rischia di sfociare in una guerra civile. Mentre l’intero Sudamerica, nel foro dell’Unasur, si schiera a fianco di Morales, proprio il 16 settembre scorso si sono riannodati i fili del dialogo fra il governo centrale e i governatori dell’opposizione. Questi hanno infatti firmato un preaccordo che detta le condizioni di un negoziato che prevede la trattativa sulla tassa degli idrocarburi, sul progetto costituzione e la fine dei blocchi delle vie di comunicazione, oltre alla restituzione degli edifici pubblici e dei campi petroliferi occupati dall’opposizione

Fonte: Limes, Heartland



Power war in the heart of the Andes

Bolivia is now going through one of the most severe crisis of its history due to political strifes linked to deep economic spreads that part the Country along the east-west axis. In fact on the one hand eastern regions (Pando, Santa Cruz, Tarija and Beni) enjoy the hydrocarbon fields, on the other hand western areas (La Paz, Oruro and Potosì), linked to Morales government, are stuck in an agricultural production system.

In the history of the Country never come about a crisis like this because succeeded administrations were the result of the power of the rich white men from the eastern regions, now, that Palacio Quesado is lived in by a native previous labor organizer, the point has changed. If previous governments repressed farmer and native people demonstrations with the army (water war 2000, gas war 2005), now the sons of the economic dynamism constitute an opposition fact that offer resistance to the Morales administration with angry and golpist initiatives (road block of the whole Bolivian plexus and occupation of the government buildings).

In fact, since Morales has been elected president in january 2006, the first native head of State in a majority native people country, he launched a project of a new Constitution that counts all the Country to enjoy the economic richness of the eastern regions. Governors of these areas on their part, while themselves claim a greater importance in terms of administration of the hydrocarbon proceeds, they tried to proclaim their autonomy from government of La Paz through the proposal of some illegal referendums.

So, at the base of these days acts of violence there is an internal battle between two political centres that risk to flow into a civil war. While the entire South America rally to Morales at the Unasur forum, just last September the 16th central government and opponent governors started to dialogue. They signed a pre-agreement that schedule the negotiation on hydrocarbon tax, on the Constitution project and on the end of the road block of the plexus and the return of the government buildings.



Guerra de poder en el corazón de los Andes

Bolivia está vivendo una de las peores crisis de su historia a causa de disputas politicas en parte debidas a la profunda diferencia economica que parte el Pays a lo largo del eje est-oeste. De hecho si por un lado la regiones orientales (Pando, Santa Cruz, Tarija y Beni) gozan de la riqueza economica producida por los yacimientos de hidrocarburos, por otro las regiones occidentales (La Paz, Oruro y Potosì), conectadas con el gobierno central de Morales, se quedaron a una produccion agricola.

Si en la historia del Pays nunca ocurrio una crisis como esta, porqué los gobiernos pasados fueron el resultado del poder de los ricos blancos de las regiones orientales, ahora que en el Palacio Quemado está un ex sindicalista indigena, la situacion ha cambiado. Si los pasados gobiernos reprimieban con el ejercito y con la fuerza las manifestaciones de las indigenas y de los granjeros (guerra del agua 2000, guerra del gas 2005), ahora que estan a oposición , los hijos del dinamismo ecnomico se oponen al poder de Evo Morales con iniciativas violentas y golpistas (bloque de las vias de comunicacion, ocupacion de los palacios publicos y de los aeropuertos).

De hecho, desde cuando Morales fue elegido a la presidencia del Pays el enero 2006, primero jefe de Estrado indigena de un Pays a mayoria indigena, lanzó un proyecto de una nueva Constitucion que permetiria a todo el Pays de gozar de la riqueza economica de las regiones orientales. Por sus lados los gobernadores de estas areas, que reclaman una mayor importancia en ambito economico y en la administracion de los recaudados de los hidrocarburos, trataron de proclamar el autonomia del gobierno de La Paz a través de unos referendums ilegales.

Entonces la causa de las violencias de estos dias es debida a la lucha interna entre dos centros de poder que arriezga volverse en una guerra civil. Mientras todo el Sur America defendeba el presidente Morales en el forum de Unasur, justo el 16 de sptiembre el gobierno central y los gobernadores de la oposicion empazaron a dialogar. De hecho fue firmado un pre-acuerdo que trata la negociacion de la taxa de los hidrocarburos, del proyecto de constitucion y del fin de los bloques de las vias de comunicacion y del regreso de los palacios publicos y de los yacimientos petroliferos ocupados por al oposicion.

2 comments:

Deezzle said...

E' senza dubbio ovvio che sarebbe accaduto. Io non lo sapevo, ma me lo sarei aspettato che l'uomo bianco non-indigeno avrebbe voluto prevalere sull'altro. Ovviamente con il torto, in quanto il governo di una nazione, a mio avviso, deve rispecchiare l'identità del popolo. A maggior ragione il capo del governo.

Giovanni said...

Concordo, e ritengo che sia parte del processo di sviluppo di un Paese dal passato coloniale quello di dover fare i conti con un contrasto tra l'etnia autoctona e quella meticcia. Il caso della Bolivia ritengo sia interessante a tal proposito in quanto il presidente Morales,con buoni intenti (ridistribuzione dei beni al popolo) ma forse con un approccio troppo autoritario (recente espulsione ambasciatore americano), ha accellerato i tempi di questo scontro.
Infine, tanto per la cronaca, se dessimo un'occhiata alle foto dei governi sudamericani ci stupiremmo nel vedere una maggioranza di politici bianchi con cognomi americani o europei in generale.